Economia, Italexit

Stiglitz (Premio Nobel): “L’Italia deve uscire dall’euro”. Dimon (Jp Morgan): “Al fianco dell’Italia. Uscire dall’euro una catastrofe”. E voi a chi credete?

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Proprio così. Voi a chi credete? A Joseph EugeneStiglitz, economista e saggista statunitense, Nobel per l’Economia nel 2003, che non ha dubbi e dichiara: “L’Eurozona ha bisogno di una riforma radicale, ma visto che questa non ci sarà a causa dell’opposizione della Germania, l’Italia farebbe bene a uscire dalla moneta unica, una mossa sì rischiosa ma che porterebbe vantaggi chiari, lineari e considerevoli”.

Oppure a Jamie Dimon, ceo e chairman di J.P. Morgan Chase & Co., che è stato in visita a Roma nei giorni scorsi, a conferma dell’ «impegno totale» della banca verso l’Italia, i governi, gli imprenditori, le istituzioni finanziarie italiani. «La nostra attività qui sta crescendo», afferma in una intervista sul quotidiano ilSole24Ore. E che non ha dubbi. Non vede vie d’uscita dall’euro senza «catastrofi» ma vede i benefici che l’Unione europea e l’Unione monetaria europea portano e hanno portato agli europei: è favorevole alla Banking Union e a banche paneuropee più grandi e più forti. Insomma J.P. Morgan megafono delle politiche dell’Unione Europea e delle riforme legate a integrazione e sottrazione progressiva della sovranità degli Stati membri a vantaggio delle istituzioni europee prima fra tutte della banca centrale europea. Ultimamente in Italia si è riaperta la discussione sui pro e sui contro di una possibile “exit” dall’Eurozona. Che cosa pensa lei di questo?
Il ceo e chairman di J.P. Morgan Chase & Co., Dimon, è chiaro:Penso che uscire dall’unione monetaria europea sia molto difficile, non è possibile scardinarla senza causare effetti catastrofici. Per come è stata disegnata, l’uscita non è stata prevista. Questo non significa che l’Europa non possa migliorare; ci sono molte problematiche di carattere regolamentare ancora aperte; il fatto che Brexit sia accaduta dovrebbe rendere il dialogo tra i paesi Europei più facile.”.

Facile far notare che se è vero che un referendum sull’Euro, quand’anche fosse possibile, attraverso una legge costituzionale, decretasse la volontà degli italiani di uscire dalla moneta unica, il Parlamento ed il Governo si troverebbero impossibilitati a mettere in pratica l’Italexit proprio per la mancanza nel Trattato dell’Unione di una clausole di uscita. Infatti è solo prevista la clausola di recesso dall’appartenenza all’Unione europea.

Tornando al premio Nobel Stiglitz il consiglio all’Italia, lo mette in forma scritta, sulle pagine web di Politico, in cui commenta le posizioni di Salvini e Di Maio circa la riforma, sempre più necessaria, dell’Europa che, parole sue, “ha fortemente bisogno di essere riformata”, peccato che Bruxelles, invece di attuare questi cambiamenti vitali, “abbia introdotto forti restrizioni su debiti e deficit” che rappresentano ulteriori ostacoli alla ripresa economica. L’economista a stelle e strisce punta il dito contro Berlino, che ritiene primo responsabile dell’attuale impasse europeo: “Il problema è la riluttanza della Germania che blocca ogni cambiamento” chiosa Stiglitz. Da qui l’invito all’Italia di uscire dall’Eurozona e recuperare la propria piena sovranità monetaria per ritornare competitiva.

A chi credere dunque? Al Ceo di una banca d’affari e speculativa o ad un premio Nobel per l’Economia. A voi la decisione.

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