“Abbiamo una profonda tristezza nel cuore”, queste le prime parole di Fabio Cerchiai, presidente della società, durante la conferenza stampa di Autostrade per l’Italia a pochi giorni dal crollo del ponte Morandi a Genova. “Faremo quanto nelle nostre possibilità per alleviare le sofferenze dei familiari delle vittime e della città di Genova, rimasta ferita dal tragico avvenimento”, ha continuato.
Giovanni Castellucci, l’amministratore delegato, ha annunciato gli interventi che la società ha intenzione di prendere nell’immediato: “Mi rendo conto del fatto che Autostrade non è stata capace di far sentire la propria vicinanza alla città, ma abbiamo solo cercato di collaborare con le istituzioni per trovare le soluzioni più efficaci per alleviare alcuni effetti della tragedia”, ha esordito. Nessuna scusa diretta per quanto accaduto. L’amministratore delegato ha poi illustrato i contributi che intendono dare: “abbiamo stanziato un fondo per i familiari delle vittime che verrebbe gestito dal Comune”. Non ha, però, precisato l’entità della donazione.
Castellucci ha annunciato un progetto per ripristinare la viabilità a Genova: “Abbiamo un programma che di demolire e ricostruire un ponte in otto mesi. Sarà in acciaio”. A chi gli ha chiesto l’entità dell’intervento ha risposto: “È arido parlare di numeri ma la cifra aggira intorno a mezzo miliardo”. A chi, invece, gli fa notare le intenzioni del governo – che aveva annunciato l’avvio dell’iter della revoca della concessione ad Autostrade del tratto – ha risposto: “Non voglio parlare di rapporti con il governo. Siamo intenzionati a fare il ponte, dovremo chiedere un’autorizzazione come tutti”.
La società indennizzerà le persone costrette a lasciare le case per consentire i lavori per questa nuova opera. “C’è l’ipotesi di liberalizzare i pedaggi nel nodo di Genova da Bolzaneto a Voltri a Genova Ovest da lunedì”, ha affermato.
L’ad ha poi sottolineato di avere fiducia nella giustizia e che la società è pronta ad aspettare i tempi della magistratura. Una fase in antitesi rispetto alle parole pronunciate dal premier Conte solo pochi giorni fa: “Non possiamo attendere i tempi della giustizia penale”.
Da HuffingtonPost.it (qui)