Dopo l’incontro tra la Cancelliera tedesca Merkel ed il Presidente russo Putin a Berlino nel quale la Germania ha dato rassicurazioni per l’oleodotto russo, il North stream-2, e per difendere insieme la metallurgia tedesca e le imprese russe, dai dazi e dalle sanzioni americani, il presidente Trump al Comizio in West Virginia, senza fornire tempistiche ritorna sui dazi sulle auto importate dall’Unione europea. Gli Stati Uniti sono pronti ad applicare una tariffa del 25% su ogni auto importata. È quanto ha annunciato il presidente Donald Trump durante un comizio elettorale in West Virginia, rinnovando le minacce contro l’Ue.

Riferendosi al summit dello scorso mese con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, Trump ha affermato di avergli detto che la disputa commerciale tra Ue e Usa “è tutta sulle auto”. “Stiamo mettendo una tassa del 25% su ogni auto che arriva negli Stati Uniti dall’Unione europea”, ha detto di aver riferito a Juncker.

Non è chiaro comunque quando queste tariffe dovrebbero entrare in vigore. Anche perché martedì scorso, il segretario al Commercio Wilbour Ross ha riferito, in un intervista a Wall Street Journal, che l’amministrazione Trump difficilmente avrebbe imposto delle tasse sulle automobili nell’immediato futuro perché le raccomandazioni e uno studio del Dipartimento del Commercio non sono ancora pronti. Tra le ragioni del ritardo, ha aggiunto Ross, anche i negoziati in corso con l’Ue, nonché con il Messico e il Canada.

Nella recente “cena di lavoro” tra la cancelliera tedesca e Vladimir Putin al castello di Meseberg si sostiene che il North stream-2 andrà avanti, ma si dice anche che si conserverà il transito attraverso l’Ucraina nel quadro di una non meglio precisata “opportunità economica”. Oltre alla questione del gas per approvvigionare la Germania e parte dell’Europa, sono stati affrontati i temi caldi della crisi ucraina e della Repubblica del Donbass, nonché sulla questione dei profughi siriani, la Germania si è detta “interessata”. E sul tema il tutto è rinviato alla conferenza russo-turco-franco-tedesca. In compenso, Russia e Germania continueranno a incrementare gli scambi commerciali, a dispetto delle sanzioni Ue.

Anche la polacca Rzeczpospolita scrive oggi che i passi di Donald Trump sono stati un catalizzatore per il riavvicinamento tra Mosca e Berlino: “Un mese fa, al vertice NATO di Bruxelles, Trump aveva attaccato la Merkel, accusandola di far sì che la Germania dipenda dalla Russia per le crescenti importazioni di gas, ma soprattutto per il North stream-2, che ne aumenterà ulteriormente il volume e, peggio ancora, permetterà ai russi di limitare radicalmente il transito del gas attraverso l’Ucraina, il che indebolirà la posizione di Kiev nella battaglia con Mosca”. Sanzioni che il presidente Trump ha intenzione di attivare senza preavviso, se la Germania continuerà con la sua politica economica aggressiva a spese americane (ma anche dei paesi del sud Europa Italia compresa).

Ma, Ucraina o no, da Washington con le annunciate sanzioni nei confronti di tutte le imprese che partecipano al progetto di North stream-2: una autentica guerra commerciale contro tutti coloro che, in un modo o in un altro, hanno legami con Mosca, quasi che gli USA spingano scientemente l’Europa (o meglio la Germania) verso la Russia. In realtà l’intento americano è quello di indebolire l’economia tedesca costringendo la Germania a trasferire il surpluss commerciale vantato in sanzioni e dazi anche sull’industria trainante delle automobili.

Fonte: “Merkel-Putin: il North stream-2 e le Repubbliche popolari del Donbass” da L’Antidiplomatico (qui) e “Donald Trump annuncia, “pronti a dazi del 25% su ogni auto importata dall’Ue” da HuffingtonPost.it (qui)

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