I governi devono rendere le politiche di bilancio più efficaci, dando vita a “cuscinetti da utilizzare in funzione anticiclica” e riducendo i deficit ora per poter spendere di più quando l’economia entrerà in una fase negativa. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, secondo il quale l’Eurozona ha bisogno “di uno strumento di bilancio aggiuntivo per svolgere una funzione di stabilizzazione”.

Oltre al danno, la beffa.

Dichiarazione che ha il sapore della tattica militare dell’attacco preventivo.

Gli Stati con propria sovranità monetaria ricorrono alla propria Banca centrale in caso di necessità per l’immissione di liquidità nel sistema finanziario e produttivo per sostenere l’economia alle prese con crisi o depressioni al fine di consentire un recovery in tempi compatibili con il tessuto sociale, evitando inutili periodi di sofferenza a famiglie ed imprese più del tempo necessario per riportare l’economia nuovamente in grado di produrre prosperità autonomamente.

Ma la richiesta del Governatore della Banca Centrale europea, Draghi, ai Governi di creare riserve per affrontare le eventuali future crisi, significa solo una opzione. Drenare ricchezza dal settore privato (famiglie e imprese) a favore del comparto pubblico significa utilizzare le tasse per trasferire risorse allo Stato. Ma in una situazione di economia stagnante che necessita di iniezioni di liquidità, attraverso investimenti pubblici e taglio delle tasse, per aiutare la ripresa, la ricetta di Draghi abbianata ai limiti di indebitamento previsti dai trattati europei, suona come una beffa.

La classe politica al tramonto, che senza il consenso del popolo, ha ceduto nel passato la preziosa sovranità, svuotando la Banca d’Italia delle storiche funzioni pubbliche, per trasferirle ad un organismo senza più controllo politico, si è macchiata del più grande crimine quello di aver tolto gli strumenti di autodifesa e di protezione della nostra civiltà. In compenso la Banca centrale non svolge più le funzioni di prestatore di ultima istanza, ma è diventata il governo della banche e degli istituti finanziari.

Ora ci viene chiesto di fare riserve per i tempi di crisi. Quasi a  voler predire un tempo di tribolazione, per i cittadini ignari della tempesta finanziaria che potrebbe abbattersi ancora una volta. Un invito, un consiglio, che potrebbe essere anche interpretato come un ricatto, tenuto conto che una banca centrale, come quella europea, può essere strumento per provocare crisi a tavolino, per finalità ideologiche e di condizionamento di Governi e Parlamenti legittimati dal popolo, ancora non abbiamo compreso bene quale sistema intrecciato offensivo è stato costruito con la scusa dell’Unione europea. Non più dispositivi militari per conquistare e sottomettere, ma strumenti sofisticati che impongono “il pilota automatico” alle politiche di austerity tanto somiglianti al saccheggio dei tanti a favore delle ricchezze immense dei pochi.

Fonte: tgcom24 (qui)

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