Il gettito fiscale è stato di 2,2 miliardi superiore alle attese, merito soprattutto degli utili delle imprese. Ma la pressione fiscale della Confederazione è tra le più basse dell’Ocse.

La casse dello stato svizzero hanno chiuso il 2018 con un «utile» di 2,9 miliardi di franchi, pari a circa 2,6 miliardi di euro. Il surplus del bilancio pubblico superano nettamente le previsioni formulate dodici mesi fa, che parlavano di un avanzo di appena 300 milioni di franchi. Una cifra che consente al governo di Berna di guardare con tranquillità al futuro almeno fino al 2022 e che sembra appartenere a un altro mondo rispetto all’Italia alle prese con deficit, debito pubblico in crescita e voci sempre più insistenti di una manovra correttiva entro la fine dell’anno.

L’avanzo del 2018 è stato comunicato da una nota ufficiale del governo elvetico diffusa pochi giorni fa. Il risultato, dice la comunicazione giunta da Berna «è dovuta all’evoluzione positiva delle entrate e alla grande disciplina mantenuta sul fronte delle uscite». In particolare il gettito fiscale è stato di 2,2 miliardi superiori al preventivo, con un forte contributo arrivato dall’aumento degli utili delle imprese. Le spese invece hanno registrato un «risparmio» di 500 milioni e una diminuzione rispetto all’anno precedente dell’1,8%. Tra le minori uscite vengono citate quelle per il persone (-150 milioni) per beni e servizi (-390 milioni) per le richieste di asilo politico (-160 milioni). Per il 2020 viene messo in conto un «bonus» di 400 milioni mentre sei mesi fa si prevedeva il medesimo importo ma con il segno meno.

La Svizzera, per abitudine, imposta il bilancio statale con molta prudenza (specie sul fronte delle spese) in modo da avere più probabilità di ritrovarsi a fine anno con una avanzo di bilancio. Il risultato del 2018 è però macroscopico avendo superato di quasi 10 volte le previsioni. Ma cosa può aver contribuito al surplus di 2,9 miliardi? L’economia elvetica, che non è arretrata nemmeno negli ani peggiori della crisi mondiale, ha continuato a marciare e l’ultimo dato disponibile parla di una crescita dell’1,6% del pil. Sul gettito ha continuato a far sentire i suoi effetti l’amnistia fiscale che nell’arco di più anni ha portato nelle casse di Berna oltre 31 miliardi di franchi (principalmente rientrati dal Liechtenstein). Da notare che secondo i dati dell’Ocse la pressione fiscale sui salari in Svizzera è del 21,8%.

Fonte: corriere.it

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