Cronaca, Territorio bresciano

Brescia, 12enne autistica scomparsa: la Procura apre un fascicolo contro ignoti

La bambina era scomparsa a Serle lo scorso 19 luglio. “Sono passati già 40 giorni, dove è mia figlia? Io voglio sapere cosa è successo. Le hanno fatto del male? Voglio risposte”, così alle emittenti locali Mdliton Gazi, il padre della piccola, convinto che si tratti di rapimento

La Procura di Brescia ha aperto un fascicolo contro ignoti, secondo quanto riportano Il Corriere della Sera e Il Giorno, per poter indagare a 360 gradi  sulla scomparsa della piccola Iuschra, avvenuta lo scorso 19 luglio a Serle. “Sono passati già 40 giorni, dove è mia figlia? Io voglio sapere cosa è successo. Le hanno fatto del male? Voglio risposte”, così Mdliton Gazi, il padre della 12enne autistica alle emittenti locali. La bambina è scomparsa mentre era in gita con altri ragazzi disabili e con gli operatori della fondazione Fobap, sull’altopiano di Cariadeghe a Serle, nel Bresciano.

Le ricerche della piccola sono iniziate il giorno stesso della scomparsa: oltre 1.500 operatori tra cui forze dell’ordine, Vigili del fuoco, soccorso alpino, protezione civile e volontari hanno lavorato incessantemente per dieci giorni, senza ottenere risultati. Il 29 luglio una battuta d’arresto, con lo stop ufficiale alle ricerche, riprese poi qualche settimana fa. Una quarantina di persone, infatti, insieme a delle unità cinofile sono tornate su alcune delle zone già monitorate in precedenza, probabilmente sulla base di nuove informazioni. Per il padre della bambina, che non si è mai allontanato da Serle durante i giorni di ricerca intensa, la figlia potrebbe essere stata rapita.

Nel periodo in cui le ricerche sono state sospese, Mdliton Gazi ha proseguito la perlustrazione del territorio in autonomia, assieme ad un gruppo di volontari della zona. In quota invece è sempre rimasto un presidio fisso pronto a raccogliere eventuali segnalazioni da parte di escursionisti e turisti di passaggio. La famiglia si è sempre opposta alla sospensione delle ricerche, tanto che il 5 agosto era scesa in piazza per una manifestazione organizzata assieme alle autorità, associazioni locali e conoscenti per chiedere chiarezza sulla scomparsa della bambina. Il titolo di reato dell’indagine sarebbe lesioni colpose.

Fonte: ilfattoquotidiano.it (qui).

Economia, Fisco, Territorio bresciano

Redditi, dal 2008 i bresciani hanno 720 euro in meno all’anno

I bresciani di città hanno 720 euro in meno a disposizione rispetto al 2008. Effetto della crisi lunga, in termini percentuali la differenza tra i redditi dichiarati nel 2017 (anno fiscale 2016) e quelli del 2009 (relativi al 2008) è del 2,76% in meno, un calo superiore alla media nazionale nei Comuni capoluogo. A rilevarlo è l’analisi fatta da Il Sole 24 Ore del lunedì elaborando i dati del Dipartimento delle Finanze relativi ai Comuni capoluogo. Brescia, in un quadro generale di per sé abbastanza grigio, non ne viene fuori bene. Il reddito medio è di 26.158 euro, superiore di circa un migliaio di euro rispetto alla media nazionale (25.170) ma più o meno a metà strada se il confronto viene fatto con le città del Nord.

Più negativo è il dato sulla direzione di marcia dei redditi. In dieci anni la crisi ha colpito duro, falcidiando posti di lavoro e redditi. Questo è avvenuto anche a Brescia, al punto che il reddito medio (ripulito dall’inflazione) è calato di poco meno di tre punti percentuali, di 720 euro in meno appunto in termini assoluti. Il calo percentuale è ben superiore rispetto quello registrato a livello nazionale (-1,92%) e ancor più rispetto a tante città del Nord. la vicina Bergamo, dove il reddito medio è superiore ai 30mila euro, il calo è stato dell’1,77%. A Milano, regina d’Italia, il reddito medio è di 34mila euro e il calo è stato dell’1,47%. A Verona, con un reddito di circa 25mila euro, il segno di marcia è stato invece positivo (+1,13%).

A livello nazionale i capoluoghi dove si sono registrati aumenti sono stati in realtà pochi, meno di una ventina, e nella gran parte dei casi con percentuali di crescita da prefisso telefonico. Spiccano però i segnali che arrivano da Trieste (+2,15%), Belluno (+2,06%) e Lucca (+1,58%). I crolli maggiori arrivano invece dal Sud Italia, da Isernia (-9,39%) a Crotone (-7,97%) e Agrigento (-7,09%). Il dato sul numero di contribuenti ogni 100 abitanti racconta invece indirettamente il tasso di partecipazione al lavoro e anche in questo caso per Brescia le note non sono liete. In città il numero di contribuenti ogni 100 abitanti sono 69,6, più della media nazionale (66,6) ma meno di numerosi altri Comuni capoluogo del Nord Italia: 71,7 a Milano, 73 a Modena, 70,4 a Bergamo solo per citarne alcuni e con il caso limite di Ferrara (77,1), uno dei pochi Capoluoghi ad avere anche il segno positivo nei redditi rispetto agli anni pre crisi.

Il 2017 ha segnato sicuramente una inversione più marcata rispetto alla crisi, con risultati importanti sul piano occupazionale. I numeri delle prossime dichiarazioni dei redditi potrebbero quindi dare qualche motivo di soddisfazione in più, ma resta che la lunga crisi degli ultimi dieci anni sta ancora facendo sentire i suoi effetti.

Fonte: brescia.corriere.it Articolo di T. Bendinelli (qui)